Il Natale si sta avvicinando e ogni gattaro che si rispetti ha comprato una
marea di pappe, cuccette e giochini scintillanti per viziare il suo amico (o
amici) peloso. Tralasciamo il fatto che tutti
i nostri regali, confezionati con tanto amore, verranno scartati con la
veemenza di un naufrago che si avventa su una bistecca per poi essere relegati
in un angolo totalmente dimenticati (di solito nel giro di cinque minuti).
Tralasciamolo.
I negozi per animali ci offrono una varietà spaventosa di
giocattoli per gatti. La maggior parte, a dire la verità, a forma di topo,
tanto per perpetuare lo stereotipo di Tom & Jerry, che dico io, dato che è
un giocattolo, cambiare un po’ pare brutto?
Comunque.
Stanno lì, tutti ordinati sugli scaffali, che chiamano
l’ignaro acquirente. Bellissimi, colorati, allegri. Buffissimi con i loro
squittii, che in realtà non dicono “squeak squeak”, dicono “comprami. Comprami
ora. Il tuo gatto mi amerà”. E via, nel carrello, tra una scatoletta e un sacco
di sabbietta.
Credo che quello che penso di questi oggettini tentatori
fosse già chiaro dal titolo. Non fraintendetemi, anch’io a volte (spesso) cedo
e ne porto a casa qualcuno, per poi tornare poco dopo a pensarla esattamente come prima.
Se non si fosse capito, penso che i giocattoli per gatti
(non mi addentro in quelli per cani, perché non li conosco bene) siano una
fuffa. Una sciocchezza, insomma. Creati per farsi comprare dagli allocchi come
me e non per fare giocare un gatto. Della categoria, insomma, salvo solo i
giochi con la cannetta, ma neanche quelli proprio del tutto, siamo chiari. Ah,
e un peluche che in realtà era un cuscino da mettere nel microonde (che non ho,
quindi sono un genio) per scaldarlo, comprato un sacco di anni fa e che non ho
mai più ritrovato. Ma non so se quest’ultimo può essere inserito tra i giochi o
tra le furbizie per l’inverno.
Da anni, perciò, ho preso l’abitudine di acquistare dei
semplicissimi peluche per i miei mici. Loro sono contenti, e anch’io. I
loro regali di "Natale" sono quelli della prima foto, non sono bellissimi? (Non dite loro che ve l’ho svelato,
è una sorpresa! Sshhhh)
Vi elencherò i motivi che mi hanno portata a pensare che sia
molto meglio comprare dei peluche per bambini che dei giochi appositi per mici:
- Il prezzo. Potete
darmi della tirchia, ma i giocattoli per gatti costano una fucilata. Vi giuro che ho visto delle palline di carta crespa a 80 centesimi l’una. Che
mi direte, ma che saranno mai 80 centesimi? Nulla, rispondo io, ma perdinci
bacco, per della carta crespa? Butto a terra la lista della spesa
appallottolata ed è la stessa cosa, ma a costo zero.
Per non parlare poi dei vari peluche e co., che sembrano fatti d’oro. Vi confesso che ogni tanto vado al Disney Store per comprare pupazzi a Enrichetto e Salem (Obi-Wan è troppo spocchioso per giocare), e quelli che prendo costano meno dei giochi al negozio di animali.
Io mi rifornisco all’Ikea, con 99 cent porto a casa una borsa di giuoia. - Le informazioni
sbagliate. Per fortuna, sulle confezioni c’è (quasi) sempre scritto che il
gatto non deve essere lasciato incustodito mentre gioca. Ma chiariamo, chi
legge le istruzioni per un gioco per gatti? Io stessa lascio i giocattoli sempre a disposizione. Anche perché,
provare a dir di no, con Salem che ti sfonda i timpani cercando disperatamente
il suo amico orsacchiotto.
Se oltre al fatto che nessuno legge le istruzioni ci metti pure che un sacco di negozianti ci mettono del loro, siamo fritti. Una volta ho sentito un commesso elogiare entusiasta uno di quei peluche appesi a una cordicella elastica, cercando di convincere madre e figlia ad acquistarlo per il loro nuovo micino di tre mesi. “Questo poi ha la cordicella, così potete appenderlo e il gatto ci può giocare anche se voi non ci siete!”
Sì, se al ritorno lo vuoi trovare impiccato, lasciaglielo pure.
Mi sono sentita in dovere di intervenire. Probabilmente il tipo ancora mi odia e gioca a freccette con la mia foto, ma almeno non mi sento un gatto sulla coscienza. (Sul serio: ci si impiccano. Salem ci è riuscito, seppur fosse ben fuori dalla sua portata. Sposta la sedia, saltaci sopra, e via, impigliato. Per fortuna, c’era mia madre in casa. Non ne ho mai più comprati) - I materiali. Non
so se avete mai osservato bene quello che stavate comprando per MicioGatto.
Gran parte dei giochi sono prodotti con materiali scadenti. Incollati con
sbuffi di colla a caldo che si staccano non appena li guardi, se poi gli
respiri addosso si disintegrano.
Non ci si può sempre nascondere dietro al “non lasciate il gatto incustodito mentre gioca”, no. Anche perché chi ha un micio lo sa benissimo, sono velocissimi a fare ciò che non devono.
Vogliamo vedere nel dettaglio alcune piccolezze che ho trovato negli anni?
Gli occhi matti, incollati con la colla a caldo (che pare essere la preferita dei produttori). Piccoli pezzi di plastica che gridano “INGOIAMI”, e che si staccano in un nanosecondo.
Rischiano di essere ingeriti (e di causare blocchi intestinali, visto che tanto bene non fanno) anche:
Ciuffi di pelo sintetico, incollati alla bell’e meglio
Piume (sintetiche e non), praticamente solo appoggiate
Piccole parti in feltro, di solito usate per le decorazioni (cappellini, occhi, interno orecchie ecc), che sono evidentemente delle vere ghiottonerie
Parti in ciniglia, che rendono tanto simpatico il giochino ma che si staccano con una facilità sorprendente (e che i Puzzoni amano masticare)
Insomma, sembra che siano fatti per tutto tranne che per i gatti! - L’erba gatta. Se
pensate che a questo punto l’unico motivo valido per comprare un gioco apposito
e non preferire un peluche sia il fatto che all’interno c’è dell’erba gatta,
beh, ricredetevi: di erba gatta ce n’è ben poca, e comunque dopo un po’ perde
fragranza e attrattiva verso il gatto. Se proprio volete, il catnip c’è in spray e bustine.
- La durata. Ultimo ma non ultimo motivo, che si ricollega a quasi tutti i precedenti, è la resistenza dei giochi. Nessun, e dico nessun giocattolo apposito ha mai resistito più di una settimana con i piccoli Attila che ho in casa, nemmeno le marche più blasonate (e che sono finite sventrate in pochissimo tempo). Il drago dell’Ikea di Salem ha girato per casa per almeno due anni, e in realtà è ancora integro, solo che Salem è un po’ troppo innamorato di lui, e abbiamo dovuto nasconderlo per la pace e l’armonia domestica.
Guardate ad esempio la foto qui sopra. Con questo topino ci ha giocato solo
Enrichetto per cinque giorni. Il suo gemello ha fatto la stessa fine, con la
differenza che il pezzo di coda non l’ho più ritrovato. Avevo comprato anche un
riccio e una pecorella da Zooplus, ma di uno si è staccato il naso e dell’altra
si staccavano pezzi di “pelliccia”, e ho dovuto buttarli (in suo favore:
il riccio è durato quasi un mese e mezzo, ma di uso discontinuo).
Con i pupazzi per bambini non mi è mai successo. Mai.
Bene, lunga la foglia stretta la via, dite la vostra che io
ho detto la mia, il mio consiglio è questo: piuttosto che comprare un
pupazzetto con l’immagine di un micio sulla confezione, regalategli un Trudi (alcuni costano anche di meno...). O
anche meglio, un peluche dell’Ikea (hanno un’attrattiva particolare, sarà il
profumo di polpette svedesi?). Vi ringrazieranno.
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